Si è tenuta il 10 Ottobre l’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera per discutere le ripercussioni sull’Italia della nuova Pac. Vi ha partecipato anche il Presidente dell’Inea Tiziano Zigiotto, il quale ha affrontato tutte le questioni rilevanti per l’Italia. In primo luogo è stato analizzato il I Pilastro, con temi come il greening, l’agricoltore attivo e la regionalizzazione dei pagamenti diretti. Per quanto riguarda il II Pilastro, sono stati affrontati temi quali l’introduzione di misure per la gestione dei rischi, la revisione delle zone svantaggiate e le misure agroambientali complementari con il I Pilastro.
Come ha affermato il presidente Inea, “è importante per l’Italia cogliere tutte le opportunità offerte dalla nuova Pac, individuando le priorità e selezionando gli obiettivi”.
Zigiotto ha inoltre quantificato le consistenti risorse a disposizione del settore: il budget europeo destinato all’agricoltura è di 373,179 miliardi, di cui 277,851 miliardi per il primo pilastro e 84.936 miliardi per il secondo. L’Italia riceverà 41,5 miliardi di euro, 27 miliardi per i pagamenti diretti, 4 miliardi per l’OCM vino e l’OCM ortofrutticoli e 10,5 miliardi per lo sviluppo rurale.
La nuova Pac prevede un finanziamento fino a 70.000 euro destinati ai giovani agricoltori per l’avviamento dell’attività. Come conseguenza di questa riforma, i nostri agricoltori dovranno guardare maggiormente ai mercati, specie quelli internazionali, svincolandosi gradualmente dalla logica degli aiuti.
Le maggiori criticità della nuova Politica agricola comune, individuate dal presidente dell’Inea, derivano dalla mancata semplificazione delle procedure, obiettivo che pure era stato dichiarato tra i più importanti dalla stessa Commissione Europea, nonché dalla necessità di adottare una serie di decisioni interne allo Stato Membro, finalizzate a rendere graduale l’allineamento del contributo di base. Le simulazioni presentate segnalano, infatti, che in alcuni territori e in alcuni settori le riduzioni dei contributi potrebbero essere molto consistenti, se non verranno adottate opportune misure di riequilibrio attraverso l’adozione di alcune linee politiche nazionali.
Fonte:Agrinews
Come ha affermato il presidente Inea, “è importante per l’Italia cogliere tutte le opportunità offerte dalla nuova Pac, individuando le priorità e selezionando gli obiettivi”.
Zigiotto ha inoltre quantificato le consistenti risorse a disposizione del settore: il budget europeo destinato all’agricoltura è di 373,179 miliardi, di cui 277,851 miliardi per il primo pilastro e 84.936 miliardi per il secondo. L’Italia riceverà 41,5 miliardi di euro, 27 miliardi per i pagamenti diretti, 4 miliardi per l’OCM vino e l’OCM ortofrutticoli e 10,5 miliardi per lo sviluppo rurale.
La nuova Pac prevede un finanziamento fino a 70.000 euro destinati ai giovani agricoltori per l’avviamento dell’attività. Come conseguenza di questa riforma, i nostri agricoltori dovranno guardare maggiormente ai mercati, specie quelli internazionali, svincolandosi gradualmente dalla logica degli aiuti.
Le maggiori criticità della nuova Politica agricola comune, individuate dal presidente dell’Inea, derivano dalla mancata semplificazione delle procedure, obiettivo che pure era stato dichiarato tra i più importanti dalla stessa Commissione Europea, nonché dalla necessità di adottare una serie di decisioni interne allo Stato Membro, finalizzate a rendere graduale l’allineamento del contributo di base. Le simulazioni presentate segnalano, infatti, che in alcuni territori e in alcuni settori le riduzioni dei contributi potrebbero essere molto consistenti, se non verranno adottate opportune misure di riequilibrio attraverso l’adozione di alcune linee politiche nazionali.
Fonte:Agrinews